La costellazione di Orione: come l'astrofotografia amatoriale si lega alla mitologia antica

Di Davide Ciccariello e Gabriele Costella

Questa foto rappresenta la costellazione di Orione, forse la più nota e conosciuta costellazione del cielo invernale, fin dall’antichità, visibile in entrambi gli emisferi per la sua posizione prossima all’equatore celeste. È il risultato della somma e dell’elaborazione di 129 scatti (light frames) da 60 secondi ognuno a ISO 800, uniti a 48 dark frames, 20 flat frames e 25 darkflat. I dark frames, i flat frames e i darkflat (e anche i bias frames) sono scatti di calibrazione necessari a eliminare il rumore del sensore e del telescopio, ma anche eventuali imperfezioni come vignettature, macchie di polvere e graffi, e in astrofotografia è d’obbligo acquisirli. Gli scatti sono stati effettuati con Canon 1300D modificata, obiettivo Canon 50mm a f/3.5 e filtro optolong CLS su montatura SkyWatcher Eqm35.

Nella mitologia greca, il mito più famoso al riguardo afferma che Orione era un possente cacciatore, figlio di Poseidone e di Euriale, figlia di Minosse, e aveva sempre con sé i suoi due cani da caccia (Sirio e Procione). Orione si era innamorato di Merope, la figlia del re Enopio, ma questi si adirò e lo accecò; in seguito dopo vari giorni, dopo aver avuto una profezia su come riacquisire la vista, andò da Eos, la dea dell’Aurora, che si invaghì di lui e il fratello della dea gli restituì la vista. Un giorno Artemide si innamorò di lui, ma rifiutò; la dea accettò, ma quando vide che il cacciatore stava corteggiando esplicitamente le Pleiadi, le figlie di Atlante e ancelle della dea della caccia, si adirò. Le Pleiadi declinarono ripetutamente i corteggiamenti di Orione, e così Zeus decise di trasformarle in stelle, nella costellazione del Toro. Artemide, non tollerando un simile affronto e volendo vendicarsi, mandò un velenosissimo scorpione che lo uccise con una puntura mentre dormiva. Così sia Orione che lo Scorpione vennero posti da Zeus nel cielo, ma in posizioni opposte, in modo tale da non incontrarsi più. Dopo qualche giorno anche i suoi due cani da caccia vennero tramutati in costellazioni, adiacenti ad Orione, a sua volta adiacente al Toro, in modo tale da seguire lentamente e ininterrottamente le Pleiadi, senza mai raggiungerle.

La stella principale della costellazione di Orione è Betelgeuse, una supergigante rossa (quella in alto a sinistra) a 640 anni luce da noi, prossima all’esplosione in supernova, che costituisce la spalla sinistra del cacciatore. In alto a destra vi è Bellatrix, una gigante blu che costituisce la sua spalla destra, mentre in basso a destra è situata Rigel, la stella più luminosa della costellazione, una supergigante blu a 860 anni luce da noi, che è il suo piede destro. In basso a sinistra c’è Saiph, un’altra gigante blu, che è invece il suo ginocchio sinistro. In alto c’è il sistema binario (stella doppia) di Meissa (la testa di Orione). Al centro troviamo il famoso asterismo della Cintura, le cui stelle sono, in ordine da sinistra, Alnitak, Alnilam e Mintaka. Leggermente più in basso troviamo un altro famoso asterismo, quello della Spada, con la stella Hatysa. Betelgeuse fa parte di un asterismo noto, detto Triangolo Invernale, insieme a Sirio (Cane Maggiore) e Procione (Cane Minore).

Inoltre, nella foto soprastante, sono visibili numerosi oggetti del cielo profondo (nebulose): la Nebulosa di Orione (M42) e la Nebulosa De Mairan (M43) nella Spada; le nebulose Fiamma (NGC 2024) e Testa di Cavallo (Barnard 33) vicino al Alnitak; la nebulosa M78, situata all’incirca alla stessa altezza di Mintaka, ma spostandosi di 3° a est (quindi verso sinistra); la Nebulosa Testa di Strega nei pressi di Rigel. Infine è visibile un alone rosso lungo tutta la costellazione: quello è il Complesso nebuloso molecolare di Orione, il Barnard Loop (Anello di Barnard). Le Nebulose M42 e M43 sono poste “davanti” ad un famoso ammasso aperto, quello del Trapezio di Orione, che ha la funzione di “eccitare”, “illuminare” le due nebulose ed è chiamato così perché le stelle principali sono 4 e poste a forma di trapezio.

Infine, una curiosità: secondo la mitologia egizia, la costellazione rappresenta il dio Osiride, ma alcune parti della suddetta pare abbiano ispirato i costruttori delle piramidi di Giza e della Sfinge per la loro posizione. Infatti le tre piramidi della piana sono poste con lo stesso orientamento delle tre stelle della Cintura di Orione, mentre la parte della Spada è la Sfinge, posta con lo stesso orientamento verso le piramidi come lo è Spada verso la Cintura.

Astrofotografia a cura di Gabriele Costella

Articolo e revisione a cura di Davide Ciccariello

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